
L’Italia promuove lo sviluppo della regione meridionale
Recentemente il Senato e la Camera dei Rappresentanti hanno approvato il bilancio del governo per l’anno fiscale 2023, e la promozione dello sviluppo dell’Italia meridionale ne è una parte importante. Il bilancio mostra che il periodo di sgravio fiscale per gli investimenti in R&S e gli investimenti in impianti di produzione delle imprese della regione meridionale continuerà fino alla fine del 2023, e 1,467 miliardi di euro saranno stanziati dal fondo speciale per lo sviluppo della regione meridionale.
La regione meridionale dell’Italia si riferisce alla regione amministrativa a sud della capitale Roma, che rappresenta circa il 40% della superficie terrestre italiana e circa 1/3 della popolazione del paese. Lo sviluppo dell’Italia meridionale è rimasto a lungo indietro rispetto a quello del nord. Attualmente l’aggregato economico della regione meridionale è inferiore a 1/4 di quello dell’Italia e il PIL pro capite è solo circa la metà di quello della regione settentrionale. Lo sviluppo squilibrato tra Nord e Sud rappresenta una sfida importante per l’Italia.
Per ridurre il divario di sviluppo tra Nord e Sud, il governo italiano ha adottato una serie di misure. Già nel 1950, l’Italia ha istituito la Fondazione Sud per rafforzare continuamente la costruzione di strade, ferrovie e altre infrastrutture nella regione meridionale. Negli ultimi anni, al fine di promuovere lo sviluppo economico del sud, il governo ha formulato norme di riduzione fiscale per le imprese del sud, ed ha attuato il piano “Io resto nel sud” per fornire sussidi in contanti fino a 200000 euro per gli imprenditori del sud. Inoltre, per far fronte all’impatto dell’epidemia, il Ministero della Coesione Sud e Territoriale ha pubblicato il piano di sviluppo “Sud 2030”, che prevede di aumentare il sostegno finanziario alla regione meridionale nei prossimi 10 anni; Nel “Piano nazionale di ripresa” istituito per promuovere lo sviluppo economico dopo l’epidemia, l’importo totale dei fondi relativi allo sviluppo regionale è ammontato a 206 miliardi di euro, e il governo ha stabilito che la quota dei fondi utilizzati per lo sviluppo del sud non dovrebbe essere inferiore al 40%.
Anche i governi locali della regione meridionale sostengono attivamente le industrie innovative. La “Città della Scienza” di Napoli è diventata ormai un’importante piattaforma di sostegno all’innovazione e all’imprenditorialità: il suo “New Steel Incubator” è la più importante istituzione incubatrice del Sud Italia, che sostiene ogni anno oltre 70 progetti di innovazione e imprenditorialità. Attualmente Napoli conta più di 1400 start-up in Campania, che rappresentano quasi il 10% di tutte le start-up italiane. In Sicilia, il governo locale ha istituito la zona industriale “Valle dell’Etna”, sede di produzione di molte multinazionali dell’elettronica e dei semiconduttori. Inoltre, secondo le statistiche della Banca Centrale Italiana, la quota di produzione di energia rinnovabile nell’Italia meridionale è aumentata dal 26% del 2007 al 40% attuale, di cui la capacità installata di energia eolica rappresenta il 97%.
Anche la cooperazione sino-italiana ha dato nuovo impulso allo sviluppo dell’Italia meridionale. Nell’aprile 2022, il primo progetto eolico offshore in Italia partecipato da imprese cinesi è stato ufficialmente collegato alla rete per la produzione di energia nel Porto di Taranto meridionale. La capacità installata totale del progetto è di 30 MW, che può soddisfare la domanda di energia di quasi 20000 famiglie. Amilant, professore di sistema energetico al Politecnico di Bari, ha dichiarato che il progetto è stato molto vantaggioso per lo sviluppo di Taranto.
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